Eremo di San Nicolò Politi

San Nicolo Politi Eremo

Il Santuario dell’Eremo di San Nicolò Politi sorge a circa 2,5 km dal centro abitato alcarese, alle pendici del Monte Calanna. Attestato come già esistente dal Breve Pontificio di Giulio II (1507) sotto il nome di Chiesa di San Nicolao de lo Cito (lo “Zito”, cioè il fidanzato), una sua protostruttura dovette sorgere nella fase subito successiva al ritrovamento del corpo dell’Anacoreta, tradizionalmente collocato nell’anno 1167. Come attesta poi una lapide marmorea ubicata sulla porticina d’ingresso agli adiacenti locali moderni, il Santuario subì ampi rimaneggiamenti nel 1846. La parte più antica della struttura corrisponde a quella che comprende la chiesa ed il portico cinquecentesco. Quest’ultimo ospita un altare sormontato da un popolare affresco ottocentesco – raffigurante San Nicolò genuflesso ed orante mentre un’Aquila Reale gli porta un pezzetto di pane con lo scopo di aiutarlo a sostentarsi – ed una porticina laterale che consente di accedere all’edificio sacro.

San Nicolo Politi Eremo

La chiesetta sorge invece sulla Grotta, o meglio sul “rifugio”, incastonato sulla parete di destra, sotto il quale San Nicolò visse per circa trent’anni. Ad esso si accede per mezzo di una settecentesca cancellata in ferro battuto oltre la quale si trova un seicentesco simulacro del Santo Eremita in legno policromo al di sopra di un pavimento in maioliche di ambito nasitano dello stesso periodo.
La parete di fondo ospita una tela realizzata da Giuseppe Tomasi da Tortorici nel 1649 e raffigurante il momento in cui il Clero e la popolazione alcarese si accingono a prelevare il ritrovato corpo del Santo Anacoreta mentre, infine, nell’unica nicchia presente sulla parete di sinistra sono collocati un dipinto di autore ignoto (1776) raffigurante il ritrovamento del corpo di San Nicolò da parte del pastore Leone Rancuglia ed altri oggetti (tra i quali un campanello, una lanterna, una chiave, un crocifisso) che furono utilizzati in passato presso quei locali, anticamente abitati dall’Ordine terziario degli Eremiti di San Nicolò, scioltosi nel 1938 in seguito alla morte del suo ultimo adepto. Infine, sul campanile si trovano due campane, la più antica risalente al 1649 mentre l’altra del 1753 e sulla quale si trova incisa un’immagine del Santo Eremita.
Il sito religioso viene raggiunto il 18 Agosto di ogni anno dal solenne corteo processionale con il quale gli alcaresi accompagnano San Nicolò nel luogo in cui visse e morì.

Testi di Nicola Bompiedi e Fabrizio Passalacqua

Foto di Giuseppe Cardillo

2019 © Copyright - Comitato San Nicolò Politi -
ALCARA LI FUSI (Me)