Le Pergamene
Il Comitato
Il Comitato
Carissimi amici e fedeli,
i mesi più caldi dell’estate sono alle porte. Aspettando l’arrivo delle festività in onore di San Nicolò Politi, il Comitato è lieto di farvi conoscere il contenuto del “libro pergamenaceo” che, secondo la tradizione, fu ritrovato fra le mani del nostro Santo Patrono in quel lontano agosto dell’anno 1167. Le fonti di riferimento sono l’opuscoletto divulgativo di Francesco Casella, Testo integrale delle pergamene greche di San Nicolò Politi (Adrano, 2015) e la più recente pubblicazione di Fabrizio Passalacqua, Lu Nicolau Eremita. Poema Sacro di Placido Merlino. Terza edizione storica con ristampa anastatica (Alcara li Fusi, 2017).
IL COMITATO
Storia e consistenza delle pergamene
Con l’espressione “pergamene di San Nicolò Politi”, intendiamo le sopravvissute pagine del libro che il Santo Eremita del Calanna utilizzava, quotidianamente, per la recita dell’ufficio divino. Ritrovate, secondo la tradizione, insieme al suo corpo esanime nel lontano agosto 1167, esse dovettero seguire lo stesso itinerario delle beate spoglie finché, alla fine del Cinquecento, forse per in segno di riverenza da parte della popolazione alcarese, furono affidate alla custodia dei Frati Cappuccini, giunti in Alcara dopo l’edificazione dell’omonimo Convento, avvenuta nell’anno 1574. Alla fine del Seicento, con la speranza di ottenere una qualche reliquia del loro Santo concittadino, giunsero qui il Barone Giuseppe Spitaleri, Don Mario Scalisi e Antonio Morabito. Secondo la versione fornita dal Petronio Russo, questo è ciò che accadde: «[Il Guardiano Cappuccino Padre Antonio da Alì] conduce seco il Barone ed i compagni adornesi in sua chiesa dinanzi all’altare del Crocifisso, quivi apre la custodia, e tra le diverse reliquie di santi lor mostra il libro d’orazione che si tenea in mano il glorioso S. Nicola quando l’anima beata volò al cielo. Letiziato e fatto sgorgare un poco l’affetto religioso del Barone, accingevasi il guardiano a serrarne la custodia: ma le istanze, le preghiere, le suppliche dello Spitaleri fattegli furono sì ferventi che commossero e vinsero l’animo del buon religioso a donargli circa la metà del prezioso libro, diciotto fogli di pergamena… e perchè gli abitanti di Alcara non si fossero accorti del dono fatto, potendo nascere dalla loro gelosia qualche grave inconveniente, lasciò l’altra metà del libro in modo sì artificioso che per moltissimi anni non se ne conobbe la sottrazione». Se delle 18 pergamene “adranite” ne rimangono soltanto 6 e mezzo, delle restanti 15 “alcaresi” nessuna, poiché furono trafugate nell’agosto del 1978 da mani sacrileghe, pochi mesi dopo la divulgazione della notizia scientifica che le etichettava come le “pergamene greche più antiche di Sicilia”. Tuttavia, grazie al sacerdote di rito greco Filippo Matranga – che le aveva studiate e ritrascritte accuratamente nella seconda metà dell’Ottocento – conosciamo il testo di 21 pergamene e mezzo. Egli ha indicato le 15 pergamente alcaresi con le lettere minuscole progressive dell’alfabeto greco (α, β, γ, δ, ε, ζ, η, θ, ι, κ, λ, μ, ν, ξ, ο), mentre le sette adranite utilizzandone le maiuscole (Α, Β, Γ, Δ, Ε, Ζ, Η). Le più antiche in assoluto sono le pergamente Η e ο (IX sec.), che il Matranga trovò ancora incollate alle tavolette che fungevano da copertina del libro; seguono loro, in ordine cronologico, la Α e α (IX-X sec.), la β (X-XI sec.) e tutte le altre (XI-XII sec.).
PERGAMENA Α
Contiene parti di un exapostilario, ossia un tropario (breve strofa poetico-liturgica) che fa riferimento al santo del giorno e col quale si concludeva il “mattutino”.
1 Nello stesso mese, il XXIV [settembre] memoria di Santa Tecla, protomartire e isapostolo.
Sulla modulazione di “Dei discepoli”.
2 […] di pietà […] martire ammirabile […]
3 […] ma hai respinto […] virile, sciolta dal vincolo d’amore dello sposo e perseguendo ardentemente solo i divini precetti di Paolo.
4 […] Sulla modulazione di “Donne udite”.
5 O vergine adorna, tu, colpita dai divini insegnamenti di Paolo, araldo di Dio, non hai tenuto in considerazione il perituro sposo terreno, ma ti sei messa alla sequela di lui, o protomartire, lottatrice su ogni fronte, o Tecla, o isapostolo; e per ciò hai ricevuto in cambio da Cristo la corona della vittoria.
6 Nello stesso mese (di settembre), il XXVI, memoria dell’apostolo Giovanni, teologo.
Sulla modulazione di “Ci ha visitato”.
7 Diletto discepolo e […]
8 […] perciò Cristo, sovrano di tutte le cose, ti proclama vincitore, o Artemio, grande martire, con un diadema tutto integro.
9 Nello stesso mese (di ottobre), il XXI, memoria di Sant’Ilarione.
Sulla modulazione di “Donne […]
10 Colui che nel deserti rifulge e rischiara il mondo coi suoi raggi, colmato da Cristo con prodigi e segni miracolosi, il grande Ilarione, celebriamo con cantici. Intercede infatti di continuo per quanti compiono devotamente la sua sacra memoria.
11 Nello stesso mese (di ottobre), il XXII, memoria di Abercio, nostro santo padre […]
Sulla modulazione di “Donne udite”.
12 Onoriamo tutti Abercio, gran sacerdote. Ha, infatti, denunziato le magie dei demoni. Di poi ha insegnato a tutti a venerare l’invincibile Trinità ed ha debellato le malattie; per tali meriti dai fedeli viene denominato “divino”.
13 Nello stesso mese (di ottobre), il XXIII, memoria di San Giacomo, fratello del (Signore) Dio.
14 Da […]
PERGAMENA α
Contiene parti di un exapostilario, ossia un tropario (breve strofa poetico-liturgica) che fa riferimento al santo del giorno e col quale si concludeva il “mattutino”.
1 Nulla avendo anteposto all’amore, hai rinunziato ad ogni gloria terrena e alla vanagloria di Licinio e, attraverso contrarietà, sei divenuto generale di Cristo.
2 Sulla modulazione di “Donne unite”.
3 Sia esaltato Teodoro, preclaro in valore, avendo fatto della croce tutta la sua intera armatura, come corazza da ogni parte. Fece ardere, infatti, la falsa dea, (dea) solo di nome, con tutti gli idoli e i santuari; ed esulta di una corona di immortalità nella gloria dei cieli.
4 […] Memoria di San Policarpo e Filadelfo. Sulla modulazione di “Colui che il cielo con gli astri”.
5 É giunto, con il divino Policarpo e l’illustre Filadelfo, (il giorno) venerabilissimo della memoria di questi fratelli; per la loro intercessione, o Salvatore, abbi pietà del tuo popolo.
6 Sulla modulazione di “Ai discepoli uniamoci”.
7 Concedici questo, per le tue intercessioni, di operare frutti degni di una degna conversione, o Policarpo, o teoforo, tu che, in quanto sacerdote e martire indefettibile, hai intimità presso Cristo, e in quanto tale hai anche consuetudine e trono (per ottenere ogni cosa da Cristo).
8 Sulla modulazione di “Donne udite”.
9 Tu, o Apostolo, istruito nella sapienza, con la tua lingua hai fatto dileguare le doppiezze dei retori e i falsi calcoli degli astrologi, o celeberrimo Marco; e, divenuto discepolo di Pietro, il tuo apostolo, (hai predicato) la parola del Vangelo.
10 Sulla modulazione di “Ai discepoli”.
11 Te, o Marco, apostolo divinamente inspirato, riconosciamo annunziatore della Grazia e testimone oculare del Verbo e martire della verità e celeste scrittore del divino Vangelo.
12 Con cantici celebriamo la tua sacra memoria, o beatissimo, e ti supplichiamo di non smettere mai di intercedere per il mondo presso il Signore.
13 Il giorno II (di maggio) memoria del santo padre nostro Atanasio. Sulla modulazione di “Luce immutabile”.
14 Per tutta la terra, o teologo di Dio, tu, predicando l’identità di sostanza della Trinità, hai debellato, o padre, la dottrina perversa di Ario e di Sabellio, o gran sacerdote, “immortale” anche nel nome.
15 Il giorno VIII (di maggio), memoria dell’apostolo ed evangelista Giovanni, il teologo. Sulla modulazione di […]
16 Il teologo sapientissimo, svelatore del mistero mediante la parola ed annunziatore […]
PERGAMENA …
Contiene parti di un exapostilario, ossia un tropario (breve strofa poetico-liturgica) che fa riferimento al santo del giorno e col quale si concludeva il “mattutino”.
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